Alla scoperta dell'INCI (parte 1)
Che cos’è l’INCI?? Panico.
Alcune di voi che s’interessano di cosmetici ecobio ne avranno già sentito parlare, molte altre leggono questa sigla per la prima volta. Calma. Ci sono passata anch’io, credetemi. :) è uno strumento che ci consente di fare chiarezza su cosa ci spalmiamo ogni giorno.
INCI: International Nomenclature of Cosmetic Ingredients
Prima di tutto, gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente di peso al momento dell’incorporazione. Questa regola vale per le sostanze che raggiungono concentrazioni superiori o uguali all’1%. Gli ingredienti che sono presenti in percentuale inferiore all’1%, invece, possono esseri indicati in ordine sparso (!!). Quelli presenti in maggior quantità, che rappresentano circa il 90% del contenuto, si trovano nel primo terzo della lista, il resto rappresenta solo il 10%. Le denominazioni degli ingredienti sono riportate usando appunto l’INCI, un codice internazionale unico per tutti i paesi della UE ed impiegato in altri paesi, ad esempio USA, Russia, Brasile, Canada e Sudafrica. Questa nomenclatura contiene alcuni termini in latino (riferiti ai nomi botanici ed a quelli di ingredienti presenti nella farmacopea), mentre la maggioranza è in inglese e nel caso dei coloranti si utilizzano le numerazioni secondo il Colour Index (es. CI 45430). L’adozione del codice INCI è stata resa obbligatoria dall’1 gennaio 1997 dalla Commissione Europea, nell’ottica di fornire un’ulteriore tutela al consumatore (prima se ne fregavano?!) . La persona, infatti, in questo modo può sapere la composizione dei prodotti acquistati non solo in Italia, ma in qualsiasi Paese europeo, individuando l’eventuale presenza di sostanze alle quali è allergica.
È importante sapere che le materie prime di un prodotto di bellezza in genere incidono solo per il 10% sul prezzo di vendita. La parte principale della torta è legata al marketing, all’imballaggio e alla distribuzione del prodotto. Per questo motivo, state pur certi che una crema che costa cara non per questo contiene sempre ingredienti di qualità. E viceversa. Come dimostrano diversi test (tra i più recenti segnalo quelli sui solari e sui dentifrici), prodotti a buon mercato, magari di marche “low cost” , hanno avuto la meglio su alcune delle più note (e care) beauty company. Generalmente i cosmetici con ingredienti biologici sono più costosi, ma anche in questo caso ciò non significa che siano sempre migliori. Per saper scegliere i cosmetici con la propria testa è bene avere un’idea delle sostanze ottimali e di quelle da evitare.
I prodotti per la cura personale contengono grandi quantità di sostanze sia naturali che sintetiche. Alcune possono essere benigne, ma altre potrebbero essere nocive. Alcuni pericoli non sono stati identificati perché sono necessarie ulteriori ricerche (che a nessuno conviene fare) . I produttori di cosmetici non sono tenuti a valutare quanto entra nel nostro corpo e quali potrebbero essere i rischi; nessuno valuta la sicurezza delle nostre esposizioni cumulative agli ingredienti cosmetici.
Vi lascio con delle piccole statistiche. In media, i consumatori utilizzano circa 10 prodotti al giorno per la cura personale tra shampoo creme e trucchi, contenenti 126 ingredienti. Nel 2007 accurate analisi hanno rilevato che in oltre 30 anni, è stata riesaminata la sicurezza di appena il 13 per cento dei 10.500 ingredienti in prodotti per la cura personale.
Seguiranno i consigli sulle varie sostanze facenti parte dell’INCI :)
Ecchi
Ciao a tutti!
Ciao a tutti!
Sono Elena, ho 23 anni e sono laureata in chimica.
Che cosa mi ha portato ad aprire questo blog?
In primis la passione per lo spignatto e la cosmesi naturale
fai-da-te, senza la quale mi sarei già fermata alla prima crema :)
Oltre alla consapevolezza della disinformazione riguardo al nostro benessere
individuale, che spesso deleghiamo ad altre persone quali il medico, il
farmacista e i commessi dei negozi, per citarne alcuni.
Acquistando una costosa fuoriserie, non ci meraviglieremmo
se, avendo dimenticato di mettere a punto l’olio nel motore, la nostra vettura
decidesse di accendere una lampadina rossa sul cruscotto, o addirittura di
fondere il motore stesso. E imprecheremmo contro la nostra distrazione. Stranamente
questa logica non ci soccorre più quando dobbiamo applicarla al corpo umano. Come
mai? Provate a rifornire la vostra vettura “a benzina” con del gasolio. Vi
meravigliereste se questa decidesse di fermarsi? Penso proprio di no. Allora
perché chiediamo al nostro corpo di digerire un cibo tossico o alla nostra
pelle di assorbire una sostanza tossica, senza aspettarci la minima
conseguenza? La cosmesi è, come l’alimentazione, un nutrimento per il nostro
corpo ed il nostro organismo, ed in quanto tale apporta quelle sostanze di cui
siamo carenti mediante il veicolo della pelle.
Questo blog è un modo di condividere delle informazioni e
dei prodotti cosmetici con voi, affinchè diveniamo consumatori consapevoli,
consapevoli di cosa ci spalmiamo ogni giorno sulla pelle, senza entrare nel ciclo
di produzione compra-consuma-crepa che conviene soltanto alle multinazionali. Si
può essere belle usando la calendula
per le infiammazioni post mare al posto di una crema farmaceutica, o l’iperico
per le ustioni e le lesioni della pelle.
D’altronde la natura ci ha messo a disposizione tutto ciò di
cui abbiamo bisogno, allora perchè non approfittarne?
A breve nuovi post illustrativi .
Ecchi
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